Ziopaperone
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Chiedo: l’inizio di una trattativa transazionale, anche se di non sicura definizione finale, considerarsi ragione seria per chiedere e vedersi concedere una proroga?
No!Chiedo: l’inizio di una trattativa transazionale, anche se di non sicura definizione finale, considerarsi ragione seria per chiedere e vedersi concedere una proroga?
Grazie. Direi quindi che le probabilità di giungere ad un accordo in settimana sono quasi nulle. Ci sono più di 300 teste da mettere d’accordo e non si è più saputo se il tentativo fatto qualche mese fa di far sottoscrivere a tutti un impegno a sottostare alle decisioni della maggioranza abbia avuto successo.No!
È più che evidente che nel caso in questione il giudizio sia innanzi alla Suprema Corte e non davanti al Giudice di Pace dell' Isola che non c'è.
Per di più, per decisione (Ahinoi!) del Presidente Antonio Genovese vi è adozione del rito camerale e non quello della pubblica udienza ( che invece avrebbe certamente favorito un dialogo e - forse!- qualche male parola fra le parti delle rispettive difese).
Ragion per cui, il rinvio è possibile SOLO SE le parti che chiedono il rinvio dimostrano alla Corte di essere in TRATTATIVE AVANZATE dirette ad una composizione della controversia.
La Corte, su questo presupposto, ha tutto l'interesse affinché sia raggiunto un accordo e si giunga ad una decisione di estinzione del giudizio per rinuncia agli atti di parte Attorea.
In caso diverso, essendo il Giudizio davanti alla Corte dominato dal principio di autonomia e non di singoli atti ad impulso di parte ( eccetto ovviamente il ricorso introduttivo) , esso vive di vita propria e va a naturale definizione e conclusione , senza che sia ostacolato nella pronuncia finale da atti decadenziali delle parti ( oltre ovviamente quelli attinenti alle scadenze per i depositi degli scritti difensivi).
La rigidità di quanto sopra indicato è strettamente connaturata al procedimento in Cassazione ( terzo ed ultimo grado di giudizio), il quale presuppone che prima di sé vi siano stati altri precedenti gradi e comunque ( ove anche fosse "per saltum" come nel nostro caso) che le parti costituite abbiano AMPIAMENTE avuto tutto il tempo necessario per discutere, onde giungere alla udienza del Relatore con una SERIA e CONCRETA prospettiva di addivenire ad esito transattivo.
La richiesta di rinvio deve pertanto poggiare su solide basi, eventualmente documentate, e non su ipotesi, illazioni, forse, se, però oppure ma.
Ciò non toglie che,così come prevede il codice di rito, la rinuncia agli atti del giudizio possa avvenire ( per il giudizio camerale ex 380 bis 1 ) fino alla remissione della causa in decisione.
Se verrà fatta una proposta, questa sarà evidentemente prendere o lasciare, senza alcun margine di discussione, visti i tempi.Grazie. Direi quindi che le probabilità di giungere ad un accordo in settimana sono quasi nulle. Ci sono più di 300 teste da mettere d’accordo e non si è più saputo se il tentativo fatto qualche mese fa di far sottoscrivere a tutti un impegno a sottostare alle decisioni della maggioranza abbia avuto successo.
Grazie di nuovo per la disamina molto completa. Se ne deduce che eventuale proposta di controparte sarà subordinata all’ adesione totale dei ricorrenti. Dedurrei anche che il tentativo fatto di far firmare un impegno per accettare la decisione della maggioranza e rendere più veloce e semplice il tutto sia fallito.Se verrà fatta una proposta, questa sarà evidentemente prendere o lasciare, senza alcun margine di discussione, visti i tempi.
Essa verrà fatta ai singoli ricorrenti ( per il tramite del legale) ed ogni singola parte costituita in giudizio dovrà rispondere all'eventuale offerta, sottoscrivendo l'adesione e la contestuale rinuncia agli atti del giudizio.
Tempi supplementari per referendum, impegni a maggioranza, discussioni, pernacchie, pacche sulle spalle, non ce ne saranno.
Verrà indicata una scadenza ben precisa a ciascuno( uguale per tutti) e per quella data dovrà essere indicata improrogabilmente una risposta.
Naturalmente affinché il proponente raggiunga lo scopo, la rinuncia dovrà essere unanime.
Basterà anche un solo ricorrente ed il giudizio ( relativamente a questa sola parte) proseguirà ordinariamente verso la decisione.
Aggiungo, altresì, come avrete potuto leggere dagli ultimi atti depositati, che la questione relativa al presupposto processuale della legittimità ad agire- propedeutica all'esame dei motivi di ricorso- è divenuta alla luce dell'ultimo orientamento della Corte, molto più seria e più pregnante di quel che si possa immaginare.
Per i creditori obbligazionisti dissenzienti, infatti, la notifica del decreto di fissazione dell'udienza di omologa non è avvenuta personalmente ed individualmente , come prevede in maniera perentoria la legge, ma a mezzo del Rappresentante Comune - Tiziano Onesti- , il quale si è naturalmente ben guardato dall' assumere formali iniziative comunicative al riguardo.
Tale inconveniente (si è trattata di una piccola omissione e svista da parte di Astaldi e dei suoi legali) potrà essere determinante ai fini dell'ammissibilità del ricorso, in quanto gli obbligazionisti dissenzienti non sono stati posti nella materiale condizione ( sì come previsto dalla legge) di conoscere la data dell'udienza di omologa, di costituirsi nel relativo giudizio e di esercitare ( attraverso l'opposizione) il proprio legittimo diritto di difesa.
Tale questione, già indicata nel primo ricorso Fabiani-D'Attorre, è stata successivamente ripresa nella ultima memoria depositata , alla luce del recente arresto dell'8 luglio della Cassazione , di cui vi è menzione nell'atto.
Desidero altresì pubblicamente complimentarmi con l'avvocato Matano, legale di uno dei ricorrenti, la quale nella memoria depositata ha ulteriormente approfondito il tema, sottolineando il grave vulnus nell'esercizio della difesa che l'omissione della notifica individuale ha comportato.
Su tale questione il Consigliere relatore e la Corte non potranno certamente sorvolare, ma dovranno necessariamente assumere decisione conforme ai dettami costituzionali, prima ancora che a quelli - di grado inferiore- della legge fallimentare.
Diciamo che, secondo me, a questo punto i tempi per una risposta univoca da parte di tutti non ci sono più. Evidentemente la controparte si sente sicura di poter andare avanti senza tentare una transazione. Da quello che abbiamo in mano (memorie delle due parti in gioco) sembra assurdo, eppure questo è!Grazie di nuovo per la disamina molto completa. Se ne deduce che eventuale proposta di controparte sarà subordinata all’ adesione totale dei ricorrenti. Dedurrei anche che il tentativo fatto di far firmare un impegno per accettare la decisione della maggioranza e rendere più veloce e semplice il tutto sia fallito.
Purtroppo è così.Diciamo che, secondo me, a questo punto i tempi per una risposta univoca da parte di tutti non ci sono più. Evidentemente la controparte si sente sicura di poter andare avanti senza tentare una transazione. Da quello che abbiamo in mano (memorie delle due parti in gioco) sembra assurdo, eppure questo è!
Dalla spiegazione che abbiamo avuto da Accident, mi pare che una possibilità di ottenere uno spostamento ci sia se Astaldi-WeWild intendesse proporre all'ultimo momento una transazione. Di fronte ad una offerta ferma (e ragionevole) i nostri valenti avvocati hanno il dovere di presentarla ai propri clienti ed essendo tanti e, in più, dovendo avere una loro decisione (di accettazione) unanime, credo ci siano i presupposti per presentare una richiesta di breve rinvio (un mese?) che possa essere accolta dalla Corte.Stesso pensiero salvo che riescono ottenere un spostamento …
Sembra assurdo.. eppure bisogna ben valutare cosa comporterebbe per loro una perdita. Perché secondo me gli apocalittici scenari di disfacimento di tutto il complesso Salini astaldi banche è una ipotesi molto fantasiosa seppur teoricamente Possibile .Diciamo che, secondo me, a questo punto i tempi per una risposta univoca da parte di tutti non ci sono più. Evidentemente la controparte si sente sicura di poter andare avanti senza tentare una transazione. Da quello che abbiamo in mano (memorie delle due parti in gioco) sembra assurdo, eppure questo è!
Nell'ipotesi in cui la Cassazione annullasse il decreto di omologa, tutta l'operazione provvisoriamente esecutiva dovrebbe essere invalidata.Nella remota eventualità che vincessimo il ricorso la Cassazione "casserebbe" il concordato e si dovrebbe passare alla liquidazione fallimentare di Astaldi, giusto?
Se così fosse come si regolerebbero gli SFP e le azioni Astaldi, poi convertite in Webuild assegnate col concordato ormai cassato?
Ad esempio bisognerebbe restutuirle o cosa? E chi le ha già vendute cosa dovrebbe fare?
Magari potrebbe aiutare un precedente, se ce ne fossero...
Accident illuminaci tu...come sempre![]()
Grazie Accident, attendiamo e speriamo in bene...da quello che ho capito le conclusioni del relatore saranno pubbliche poco dopo l'udienza di venerdì e da quelle si potrà almeno capire che aria tira...Nell'ipotesi in cui la Cassazione annullasse il decreto di omologa, tutta l'operazione provvisoriamente esecutiva dovrebbe essere invalidata.
Webuild dovrebbe scorporare Astaldi e con essa tutti gli assets attivi fagocitati ( circa 7mld di commesse) , incamminandoci verso l'amministrazione straordinaria.
Ma intraprenderemmo scenari "ignoti", dei quali ci preoccuperemo solo se si verificheranno.
Purtroppo precedenti così grandi non ve ne sono.
Siamo davvero nel campo della "prima volta", compresa l'affermazione di principi di diritto, scritti a caratteri cubitali nelle norme, ma poi da ribadire nella fattispecie concreta come una scure.
Tutto dipenderà dalla "volontà" della Corte di impegnarsi nel difficile compito, oppure di lavarsene le mani liquidando con poche e semplici righe.
Ci conforta che la Prima Civile sia quella che si occupa delle questioni piu' spinose e di alcune specialità di diritto civile più complesse.
Attendiamo, di piu' non possiamo fare.
Se questa fosse l'interpretazione giusta, e non lo escludo, avremmo speso tempo e soldi per fare un favore al 'povero' Salini e per incrementare il fatturato dei suoi 'poveri' avvocati. Non posso escludere nemmeno che ogni tanto Salini venga qui a farsi una risata leggendo i nostri post pieni di speranze. Probabilmente ci vede un po' come degli storpi che vanno in pellegrinaggio a Lourdes a pregare per ottenere un miracolo.Quel che veramente interessava a Salini erano le commesse. Quelle, in capo al nuovo soggetto giuridico sorto, avranno ormai cambiato intestazione ed i contratti internazionali e nazionali saranno stati rifatti su webild. Annullarli e reintestarli su una società ormai morta e non operativa sarebbe impossibile nessuno dei committenti lo accetterebbe.
Salini, suo malgrado, perché ne avrebbe fatto a meno, si è dovuta caricare qualche migliaio di dipendenti. Quelli li restituirebbe volentieri. I soldi le banche li hanno già versati per ricapitalizzare webild che in nomine Salini bene non stava di suo..ed anche quello ciccia con astaldi non centrano nulla.
Ergo.. che questa cassata in cassazione sia pure una benedizione ? Spolpato il cosciotto riprendetevi pure l’osso.
Resta solo la causa per danni.. ma contro chi? Chi ha causato il danno ? Astaldi? Fai causa ad un morto? Oppure ai giudici o commissari del concordato? Chiedi miliardi a persone fisiche ? Auguri.
Onestamente e come sempre.. spero di sbagliare ma ahimè non è che veda scenari migliori
Qualche infiltrato c'è di sicuro e non a caso D’Orta ha spesso lanciato il messaggio della “disponibilità a trattare”. Per cui se non si sono fatti vivi hanno sicuramente valutato la nostra, probabile, vittoria una “vittoria di Pirro”. Perché secondo me il danno che potrebbe avere Astaldi alla fine si riverserà sul valore degli spf.. ovvero paga Pirro.La risposta univoca credo potrebbe essersi solo nel caso di un
Se questa fosse l'interpretazione giusta, e non lo escludo, avremmo speso tempo e soldi per fare un favore al 'povero' Salini e per incrementare il fatturato dei suoi 'poveri' avvocati. Non posso escludere nemmeno che ogni tanto Salini venga qui a farsi una risata leggendo i nostri post pieni di speranze. Probabilmente ci vede un po' come degli storpi che vanno in pellegrinaggio a Lourdes a pregare per ottenere un miracolo.
La risposta univoca credo potrebbe essersi solo nel caso di un
Se questa fosse l'interpretazione giusta, e non lo escludo, avremmo speso tempo e soldi per fare un favore al 'povero' Salini e per incrementare il fatturato dei suoi 'poveri' avvocati. Non posso escludere nemmeno che ogni tanto Salini venga qui a farsi una risata leggendo i nostri post pieni di speranze. Probabilmente ci vede un po' come degli storpi che vanno in pellegrinaggio a Lourdes a pregare per ottenere un miracolo.