Per come ha ragionato Fineco ( in maniera errata a mio avviso) all'atto dell'assegnazione ( cioè ad oggi) avremmo un recovery di 21.
Cosa che sinceramente mi pare alquanto sballata, visto che gli strumenti finanziari sono da regolamento privi di valore nominale.
Essendo il loro valore quantificabile ed esprimibile solo all'atto della completa esecuzione di questa messa in scena di concordato, trovo per lo meno arbitario da parte del depositario/intermediario valorizzare tali titoli in cotal guisa.
Tanto piu' che su di essi, sì come indicati in valore, la banca farebbe pagare l'imposta di bollo.
A questo punto, grazie al contributo di tutti, siamo in grado di tirare le somme ed affermare con quasi certezza che ogni banca si è comportata da sè.
Alcune non hanno valorizzato le minus nello zainetto, ma caricato la differenza di valore rispetto al vecchio credito solo sulle azioni, non facendo emergere immediatamente le minus, ma- così- consentendo una gestione nel tempo piu' favorevole.
Le minusvalenze pertanto nell'ipotesi di cui sopra emergerebbero solo all'atto della vendita delle azioni.
Altre banche hanno invece fatto un pastrocchio enorme ( Fineco) , valorizzando le minus nello zainetto ed in alcuni casi facendo pagare una plusvalenza.
In tal caso le minus, emerse subito, costringono l'investitore ad usufruirne prima della loro scadenza ( dicembre 2024).
E' chiara ed evidente una disparità di trattamento fiscale, a parità di condizioni iniziali, a carico del contribuente ex obbligazionista di Astaldi.
Posso ufficialmente informarvi che verrà compulsata formalmente l'ABI affinchè dirami disposizioni unitarie al circuito bancario e , in caso di dubbio, interessi l'Agenzia delle Entrate sulla tipologia e sulla modalità di trattamento da adoperare relativamente a tale questione.