
Il lavoratore statunitense lavora mediamente 1788 ore l’anno, quello tedesco 1363, il francese 1489, l’italiano 1733 e infine il britannico 1669.
In tutti questi Paesi la settimana lavorativa, riconosciuta come standard, è di 40 ore, tranne che per la Francia dove sono 35**. In un anno i giorni lavorativi sono 240, ovvero 48 settimane per 5 giorni lavorativi. Tutti i lavoratori “standard” con contratto a tempo pieno di USA, Germania, Italia e UK dovrebbero lavorare 1920 ore l’anno, mentre i francesi 1680**.
Sulla base dei numeri UFFICIALI e CERTI che abbiamo facciamo una serie di elementari operazioni: questo ci farà capire quante ore lavora in media, giornalmente e settimanalmente, ogni singolo lavoratore di ogni singola nazione, deducendone a spanne l’incidenza dei lavoratori part-time:
USA: 1788 ore diviso 240 gg lavorativi = 7.45 ore al giorno, moltiplicato 5gg lavorativi = 37,25 con scostamento dall’orario standard del -6,66%;
Germania: 1363/240=5,68×5=28,4; scostamento del -40,1%;
Francia: 1489/240=6.2×5=31**; scostamento del -12,9%;
Italia: 1733/240=7,22×5=36,1; scostamento del -10,8%
UK: 1669/240=6,95×5=34,8; scostamento del -14,95%.
Senza essere dei geni, salta prepotentemente all’occhio la bassissima media oraria dei lavoratori tedeschi, pari a ben 11,6 ore lavorative in meno rispetto alle 40 ore settimanali standard (40-28,4=11,6) e ancor di più la percentuale (-40,1%!!!) di scostamento dallo standard delle 40 ore.
Due sono le cose: o i tedeschi sono venusiani con otto braccia e quattro gambe, in grado di produrre il doppio lavorando la metà oppure … oppure c’è puzza di tarokken!
Non conosco i venusiani di persona ma propendo ugualmente per la seconda che ho detto poiché, già dalla prima occhiata, si vede CHIARAMENTE che in Germania il lavoro part-time inciderebbe per il 40,1%(!!!) del totale.
Buonanotte!!!